Cronaca
18 Dic 2014

Alberto Stasi,la cantina di Garlasco e Chiara Poggi morta nel suo sangue a faccia in giù

Dopo 7 anni e 2 assoluzioni,seguendo le indicazioni della Suprema Corte,  “Non sottovalutate le incongruenze del racconto”, la Corte d’Appello di Milano ha condannato Alberto Stasi a 24 anni, ridotti a 16 a causa del rito abbreviato, per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, anni 26 ,uccisa a casa sua, mentre era in pigiama, nella villetta dei genitori protetta da porte blindate e da sistemi sofisticati di allarme.

Ma Chiara quella mattina aprì  tranquilla al suo assassino e fu accoltellata due volte e fu buttata giù per le scale della cantina e morì nel suo sangue  di ragazza.

Ed è vero che manca l’ultimo grado di giudizio, la Cassazione, ma per ora si è autorizzati a dire che Alberto Stasi è l’assassino. E questa verità  giudiziaria che forse sarà confermata o smentita dall’ultimo Giudizio, è arrivata grazie all’ordine di rifacimento del processo che un avvocato testardo e due genitori che volevano  “un po’ di giustizia” per questa figlia sorridente ammazzata come un animale .

Alberto Stasi è stato condannato perché la Corte non ha permesso ai difensori  di “far sparire”legalmente ma  di fatto alcuni fascicoli per esempio il “macro-indizio”: la camminata di Alberto Stasi dentro la casa della vittima fatta a suo dire senza sporcarsi nemmeno  con un microgrammo di sangue.

E c’è la cantina.

Non è un indizio, lo so. ma è un segno.

E’ un segno che parla. E dice qualcosa che sta nascosto profondamente dentro l’inconscio.

La “cantina”,il luogo buio, il luogo dove si seppelliscono i segreti. Dove nessuno va mai a frugare per riportarli “alla luce”.

Quale segreto voleva seppellire con Chiara il suo assassino ?

Su Alberto Stasi e sul suo computer dove è stato ritrovato materiale di pornografia pedofila molto è stato detto.

 

Alberto Stasi foto tratta da corriere.it

Alberto Stasi foto tratta da corriere.it

Aspettiamo la Cassazione per la sentenza definitiva.

Ma in questo processo ,per la prima volta, i Giudici hanno agito in modo nuovo: “non sottovalutate le incongruenze del racconto”.

Cosa ne pensi tu?

 


Di Antonella Boralevi
Si parla di: Cronaca

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tutti i campi del modulo sono obbligatori.