Cronaca
23 Gen 2015

Quanti soldi vale uccidere un neonato ?Madre assassina a Corigliano Calabro?

Si chiama Stefania Russo. A Corigliano  Calabro ,in provincia di Cosenza, Stefania Russo, amni 35, è sotto inchiesta da parte dei pm Simona Rizzo e Vincenzo Quaranta.

La sua storia è venuta fuori per caso, da una intercettazione nel quadro di una indagine sulle truffe alle Assicurazioni che al monte ha 144 indagati solo a Corigliano Calabro.

E’ una storia di disperazione, penso ,ma anche una storia di malvagità assoluta. Se venisse provato, Stefania Russo sarebbe una mamma assassina per denaro: i soldi della assicurazione che aveva stipulato in caso di aborto spontaneo.

Era al settimo mese, erano i giorni tra il 3 e il 15 maggio del 2012. Stefania Russo si presentò al Pronto Socciorso dicendosi vittima di un incidente stradale (mai documentai) ,i medici la visitarono e trovarono sia lei che il feto in salute perfetta, la dimisero. Ma dopo qualche giorno, Stefania Russo tornò di nuovo. Questa vola, in servizio, c’era un medico che i pm ipotizzano sia suo complice. Diagnosticò la morte del feto. Ci fu l’aborto terapeutico. Ma una infermiera vide che il neonato era nato vivo e che fu lasciato attaccato al cordone ombelicale della madre finché, non potendo respirare, morì.

 

tratta a internet

da internet un neonato che dorme pieno di fiducia

Cosa accade nella mente di una mamma che uccide il suo bambino per i soldi della assicurazione? Non so. ma so che questa tragedia è in qualche modo collegata a quanto respiriamo e viviamo quotidianamente: notizie e storie di bambini usati, abusati, trattati come adulti in miniatura, considerati proprietà dei genitori, fabbricatori di gratificazioni , di rendite, non creature ma OGGETTI. Prodotti.

E proprio oggi esce la notizia che in un laboratorio di Cambridge, dalle cellule staminali, sono stati ricavati…. spermatozoi e cellule uovo!

Ovvero che la frontiera dei figli da laboratorio si è ancora spostata in avanti: si va in laboratorio e si comprano uova e spermatozoi, poi chiunque si fa un neonato: un uomo solo, una nonna.

Siamo sul baratro.

Andava detto forse all’epoca della Pecora Dolly.

 


Di Antonella Boralevi
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