Cronaca
17 Feb 2015

Come possiamo difenderci dagli ospedali?

foto tratta da internet

Nove tra medici e paramedici (l’Ansa parla della clinica Gibiino e del personale Utin). sono indagati  per OMICIDIO COLPOSO dalla serissima  Procura di  Catania impegnata a scoprire la verità sulla morte di Nicole, la piccolina morta  di insufficienza respiratoria tre ore dopo essere nata in una clinica , sulla ambulanza che la portava a 100 chilometri di distanza ,a Ragusa, perché nelle unità di terapia intensiva neonatale della città non c’erano posti.

Quattro tra medici e paramedici indagati dalla Procura di Trapani per la morte di Daniel, 23 mesi, morto per una meningite scambiata per influenza. Dall’asilo hanno chiamato la mamma, perché Daniel stava male, lei è corsa lì,l’ha portato al pronto soccorso, dove  gli hanno prescritto la tachipirina e l’hanno rimandato a casa. Nel pomeriggio, a Daniel che continua a stare male, escono macchie rosse sul pancino.Il medico di famiglia pensa alla rosolia (benché Daniel fosse stato vaccinato) ma lo manda in ospedale. Lo ricoverano,questa volta,ma ancora  non capiscono,non prevedono, non se ne occupano. Chi c’era alle otto di sera,in ospedale? Negli ospedali vale la strana regola che dalle sette del pomeriggio, tutto si ferma, fino alle sette del mattino dopo…. Dicono che dipende dagli obblighi di orario sorvegliati dai sindacati.

 

Daniel morto a 23 mesi

 

Chi sorveglia invece i malati?

Nella notte, Daniel è morto.

Dobbiamo avere paura degli ospedali?

Dispiace dirlo al Ministro Lorenzin, ma i fatti sono questi. E non vale la solita frasetta “politicamente corretta” che dice “per un medico cane ce ne sono migliaia di bravi”.

Eh,no.

Se tu sei medico e non ti sei laureato copiando o imbrogliando (con la connivenza dei professori, vedi le inchieste in corso in varie Università), se hai scelto un lavoro che non è solo un “lavoro” ma la presa in carico di una Vita Umana, non puoi essere un cane.

Non puoi dire “errare è umano”.

No.

Qui non è solo malasanità: è scarico di responsabilità. Nè i medici che dovevano avere cura della vita di Nicole né i medici che dovevano avere cura della vita di Daniel hanno agito, secondo la Procura, come dovevano.

Certo, fino alla sentenza definitiva questi medici sono innocenti.

Ma forse dobbiamo cominciare a capire,noi poveri pazienti, che la prima persona da cui dobbiamo difenderci è il medico?

Forse dobbiamo imparare a controllare cosa fa ? a dirgli  con chiarezza che, se ci rimanda a casa con il nostro bambino con la febbre altissima e la tachipirina, noi lo terremo responsabile di quello che accadrà?

E non ci saranno assicurazioni disposte a pagare….

 

 

 

 

 

 


Di Antonella Boralevi
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