Siamo tutte collegiali?

Rieccoci con le sfilate di New York e poi di Milano e poi di Parigi e rieccoci con le donne vestite da collegiali.
C’è sempre qualche stilista ( il grande Moschino Jil Sander,stavolta) che porta in passerella modelle con la gonnellina a pieghe blu navy, il golfino blu da cui spunta il collettino bianco e i capelli tirati a coda di cavallo o divisi da una perfetta scriminatura.
E’ l ‘immagine di una donna che rispetta le regole, che non ha grilli per la testa , l’immagine di una sottomissione che (per ora) non arriva ancora al masochismo sopportato da un sadico come nel non per caso volumetto di culto delle “Sfumature”. Ma che certo ne costituisce il primo passo.
Vestirsi da collegiale piace molto alle donne di adesso, perché ci mette nel mood della “bambina” che ciascuna di noi sente di essere (un po’, ancora, vi prego). E dunque ci autorizza a desiderare quello che profondamente desideriamo, anche senza dircelo così a chiare lettere come sto per fare io: avere qualcuno (un uomo) che si OCCUPI DI NOI.
Ah, la nostra famosa libertà, autonomia, autodeterminazione…. Che bei propositi e spesso che bei risultati! Ma dentro di noi, batte sempre e forte il cuore della “ bambina bisognosa”.
E invece gli uomini, amiche mie, cosa vedono quando vedono una donna vestita da collegiale? Vedono la bambina sottomessa, che non dà problemi, che non “rompe “, che sta dove la metti. Non intendono assolutamente prendersene cura, ma solo approfittare delle sua debolezza.
Sicché io proporrei: perché non la smettiamo con le adulte vestite da collegiali?
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