Pradnya attaccata tra la folla a Mumbai cattura il suo aggressore
Pradnya ha 20 anni e studia nel college universitario di Sathaye, periferia di Mumbai. Torna in treno a casa. Sono le 2 e mezzo del pomeriggio. la stazione di Kandivli è piena di gente.
Un uomo nella calca la aggredisce. Lei urla. Nessuno, proprio nessuno si ferma ad aiutarla. Alcuni si fermano: a guardare!
L’uomo è ubriaco, ha abbrancato Pradnya, l’ha immobilizzata. Uomini intorno ce ne sono: ma nessuno interviene.
E ecco cosa ha avuto il coraggio di fare la studentessa di 20 anni Pradnya Mandhare: ha picchiato come poteva l’aggressore, l’ha colpito con la borsa dei libri e ,quando era a terra, l’ha afferrato per i capelli e l’ha trascinato da sola fino alla Stazione di polizia, dove ,finalmente, qualcuno l’ha aiutata.
Pradnya, studentessa indiana nella metropoli di Munbai, ha fatto agendo in questo modo per le donne rapite, bruciate, stuprate in India (1 ogni 20 minuti, ammette il governo indiano) più di chiunque altro.
Ha dimostrato che SI PUO’ AVERE CORAGGIO anche per chi non ce l’ha. E ha avuto il coraggio di metterci la faccia. “Ho chiesto alla Polizia di dargli una lezione affinché nessuna apra donna venga più molestata in india” ha detto ai giornalisti.
Eroina dell’India, Pradnya è consapevole di dare un esempio.
Rischia, e lo sa.
Rischia vendette, rischia botte, sequestro, stupro. In India è già un simbolo e il feroce potere maschile indiano certo non ne è contento.
Nulla possiamo fare per Pradnya, se non continuare a farne l’eroina dell’India nuova che rispetta le donne.
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