Lifestyle
31 Mar 2015

La vergogna ai tempi del telefonino

tratto da internet

Esiste ancora la vergogna, ai tempi del telefonino?

Mi viene in mente questa domanda riflettendo sui casi di cronaca di bullismo a scuola appena  diventati virali in rete.

La quindicenne che ha massacrato di botte la compagna disabile, si è preoccupa di convocare un complice che riprendesse tutta la scena per farne un video da postare su Youtube. Le ragazze che hanno picchiato una compagna di scuola bambina e infierivano su di lei mentre chiedeva perdono e pietà, hanno anche loro organizzato il video, anche loro lo hanno postato. Così come ,una volta diventato virale il video della ragazzina che fa sesso sul lavabo del bagno di una discoteca con un tizio appena conosciuto , è successo che la protagonista ne sia stata fiera. E persino il fidanzato,invece di farsi qualche domanda, ha detto “non farlo più” e basta.

La vergogna ha a che fare con il segreto.

Ciò di cui ci si vergogna, deve rimanere nascosto.

Ma  adesso ciò di cui ci si dovrebbe vergognare ,diventa invece pubblico e pubblico oggetto di commento e visione .

E i protagonisti sono tutti contenti .

Sono contenti di essere visti e riconosciuti. Sono contenti della “fama” che gli arriva addosso. Non si nascondono. ne vanno fieri.

E’ vero, per ora chi è fiero del male che ha fatto, chi è fiero del tradimento, è quasi sempre  un adolescente o un giovane uomo,una giovane donna.  Ovvero: chi è cresciuto con internet, su internet (purtroppo quasi solo su internet).

Ma la vergogna è un motore potente di controllo sociale.

E’ un deterrente. Se non funziona più, bisogna trovare altri modi per evitare che il comportamento malvagio diventi un oggetto di culto.

la Polizia Postale potrebbe monitorare YOU tube H24 e bloccare questi video, subito. Così da far mancare a chi li ha messi in rete l’obbiettivo: diventare famosi.

Probabilmente, se i video non si piotassero più vedere, anche le violenze che raccontano cesserebbero.


Di Antonella Boralevi
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