Cronaca
6 Lug 2015

Massimo Giuseppe Bossetti e Yara e lo star system

Massimo Giuseppe Bossetti è a tutti gli effetti un divo televisivo.

Massimo Giuseppe Bossetti ha occupato migliaia di ore di trasmissioni televisive, migliaia di pagine di giornali, decine di copertine.

Ha fatto dichiarazioni tramite i suoi avvocati, ha parlato in pubblico senza saperlo perché le cimici lo registravano.  Ha parlato con la moglie,la mamma,il fratello. La moglie è diventata la protagonista di decine di puntate di autorevoli talk show e di memoriali rilasciati in esclusiva al settimanale popolare più letto d’Italia,OGGI.

E’ indubbio che  Massimo Giuseppe Bossetti tenga a come si presenta in pubblico. L’unica volta che era in disordine (ma abbronzato) fu quando lo arrestarono sul cantiere: cercando di scappare, si scompose il capello col gel.

Yara aveva 13 TREDICI anni e  soltanto 3  TRE numeri sul sul cellulare. Voleva diventare una campionessa di ginnastica, amava tanto la sua mamma,il suo papà e il so fratellino. E’ morta dissanguata in un campo lercio, nel gelo, nell’orrore di una notte spaventosa. Le sue povere mutandine sono state tagliate col coltello. Su quelle mutandine c’è inconfutabilmente, dice l’Accusa, il dna di  Massimo Giuseppe Bossetti. Analizzato quando era classificato come appartenente a “Ignoto 1”, è stato poi identificato come dna di Massimo Giuseppe Bossetti con un lavoro di screening della popolazione e di indagini di polizia che hanno dimostrato che Massimo  Giuseppe Bossetti non era figlio di suo padre ma dell’amante della madre (che nega) Giuseppe Guerinoni, morto nel 2009 con il suo segreto. Il nome ricorrente “Giuseppe” vi dà da pensare?

Adesso, si va a processo.

E siccome Giuseppe Bossetti è una star televisiva, le persone si affollano per vederlo, e alcuni persino alzano cartelli con scritto “Liberatelo”.

“Liberatelo”.

Nell’Italia del garantismo, Massimo Giuseppe Bossetti è supergarantito. Non escludo che gli chiederanno di partecipare all’Isola dei famosi, prima o poi. Ma il suo dna è il suo dna. E sta sulle mutandine tagliate col coltello di una bambina di 13 anni che voleva solo diventare grande.

Lui, Massimo Giuseppe Bossetti, dice che “non sa come ci sia finito”,dice che “spiegherà tutto”.

Il mio dna non c’è sulle mutandine tagliate di Yara Gambirasio. E il vostro?

Io guardo la foto della mamma e del papà di Yara che si tengono per mano, guardo il sorriso con l’apparecchio ai denti di questa bambina di tredici anni e spero che sia fatta ,per quello che possiamo noi poveri umani, Giustizia.

E presto.


Di Antonella Boralevi
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