Perdere 12 anni della nostra vita: lo smemorato di Codogno

Un medico , Primario al pronto Soccorso di Lodi, Pierdante Piccioni, va al lavoro in macchina: da Pavia a Lodi. Sbatte contro il guard rail. 8 ore di coma. Poi si sveglia. E’ pomeriggio, gli fa male tutto, ha una metà del corpo paralizzata. Pensa “Ho avuto un ictus”.
Poi vede avvicinarsi i colleghi. “Come sono invecchiati!” pensa. La moglie si china a baciarlo. Ma ha i capelli bianchi. Intorno al suo letto, Pierdante Piccioni vede due ragazzi grandi, con la barba e il viso sorridente: chi sono?
Un collega gli chiede: “Che giorno è?”
E’ la domanda di protocollo che si fa sempre a pazienti usciti dal coma.
Pierdante Piccioni fa fatica a articolare le parole ma poi dice con voce sicura ” 25 ottobre 2001″.
E’ uscito di casa stamattina, e ora è pomeriggio, pensa.
Invece è il 31 maggio. del 2013. 12 anni DOPO.
Pierdante Piccioni ha dimenticato 11 anni della sua vita.
Si è addormentato nel 2001 e si è svegliato nel 2013. La storia gli è passata sopra, la sua famiglia è invecchiata, persino la sua faccia non è più la sua. Si guarda allo specchio e dice “Chi è questo vecchio?”
Che storia, questa dello smemorato
di Codogno.Per ora ,dopo 24 mesi di cure, è riuscito se non alto a accettare il buco nero dentro la sua vita. Adesso è tornato al Pronto Soccorso, il dottor Pierdante Piccioni. ma è stata dura e ancora è dura.
Il suo caso è studiato da neurologi e neuropsichiatri.
E mi viene in mente che è già un romanzo.
Perdere 11 anni di sé equivale a ringiovanire o a invecchiare? Come si riesce a sopravvivere senza ricordi? “Mi ha tenuto su il diario che scrivevo tutti i giorni” dice lo smemorato di Codogno.
E dunque ,ecco la risposta: noi siamo le parole che ci raccontano.
Bella, vero? E piena di speranza.
Bentornato, Dottor Pierdante Piccioni.
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