Ciao Antonella.

Perché ti scrivo? Sono sicura che non mi rispondi. E perché mi dovresti rispondere? Chi sono io? Nessunoooooo!!!!

Sono nessuno!

sono una vecchia scema di cinquantadue anni che se ci penso vomito.

Sono mai sposata. mai figli. mai tutto. Mia madre ha 90 anni e  vivo con lei da quando sono nata.

Sto in un paesino che tutti ti sorvegliano e una faccia nuova non c’è neanche a morire.

Non mi capita di sicuro niente di bello.

E allora che ci sto a fare? La badante di mia madre?
Nessunooooo

____________________Firmarsi “Nessunoooo” non è un nick e non è una firma: è un urlo. E scrivere senza almeno chiudere la lettera dicendo “saluti”, cosa vuol dire?

E cominciare la lettera con una asserzione senza prove Ttanto so che non mi rispondi”, cosa vuol dire?

Se ti va di provare a lavorare con me sulla tua lettera, direi che sono questi i 3 punti fondamentali.

Comincerei dal tuo dolore: un grido che però non ha voce, è solo una firma di carta.

E poi la assenza di speranza: tu sei “sicura” che non ti risponderò. Non ti chiedi neanche se sia possibile. No: tu NON ci credi. Tu dai per SCONTATO che nessuno ti veda, amica sconosciuta.

MA NON E’ COS^. Infatti ,ti sto rispondendo!

Dunque: apri il cuore alla speranza. Fidati. le cose belle accadono.

Certo, se tu stessa ti svaluti, se ti senti invisibile, se sei piuttosto antipatica e nemmeno saluti alla fine della tua lettera… beh, diciamo che non ti aiuti, ti pare?
Dai, sei giovane, e a 50 anni comincia la FASE 2. Che spesso è molto meglio della Fase 1 della vita.

Per la questione di fare “la badante ” alla tua mamma, credo che tu abbia già sacrificato tanto. Adesso, magari in una camera di affitto, ma devi secondo me , andare a vivere DA SOLA.

Ti  sembra impossibile? Io dico di no. Sono troppo fiduciosa?