Famiglia
27 Feb 2015

Problemi di una mamma: non riesco a parlare con mio figlio

Cara Antonella,

ho scoperto per caso la tua Posta del cuore e ora la visito tutti i giorni!

Mi aiuti? Sono una mamma molto attenta, affettuosa, dò tutto al mio unico ragazzo, che ha 16 anni, ma lui non reagisce. Lui non mi parla. Si chiude in camera a chiave. Se viene a mangiare a tavola, tiene le cuffie sulle orecchie o  scrive messaggi sul telefonino.

Io sono una madre sola e forse sto pagando le conseguenze di questa mia scelta?

Grazie

Cuore di mamma

 

________________Cara amica sconosciuta, i figli sono complicati. Anche se noi preferiremmo che fossero semplici. Congegni perfetti a cui dare amore incondizionato e da cui ricevere lo stesso in cambio.

Il problema è che ciascuno di noi ama in modo uguale, ma differente. E i ragazzi hanno quasi vergogna di mostrare il loro amore per i genitori. Lo sentono, sanno che è quell’amore lì che li rende forti. ma decidono di essere appunto FORTI. Non si mostrano, non dicono, non raccontano la loro vita ai genitori.

Alcuni ritengono i genitori incapaci di capirli. Altri invece ,semplicemente, credono che parlare con i genitori sia meno interessante che parlare con i coetanei o spararsi musica nelle orecchie.

Una mamma sola ha i problemi moltiplicati, perché nel nostro inconscio adolescenziale sta scritto il bisogno di un riferimento autorevole, ma difficilmente una mamma impegnata duramente sul lavoro, sola anche con le sue fragilità sentimentali e di sopravvivenza materiale, riesce a esserlo.

Cosa puoi fare? Prima di tutto, secondo me, convincerti che tuo figlio ti ama. E poi dare alcune regole DI AUTORITA’: a tavola si viene senza cuffie, la porta della camera non si chiude a chiave. Ci saranno litigi e urla: ma è l’inizio necessario di una relazione che finalmente esce alla lcd del sole.

Dopo, cerca qualche tema esterno alla famiglia che pensi interessi a tuo figlio e usalo come grimaldello per scassinare la sua chiusura e cominciare a parlarvi.

Sul terreno neutro, mi raccomando!

Ti abbraccio

 

Di Antonella Boralevi
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