Ti trapianto la testa sul corpo di un donatore: sarà il futuro?

Un neurochirurgo torinese, Sergio Canavero, dice di avere scoperto il metodo per attaccare la testa di una persona sul corpo di un’altra.
L’ha annunciato a settembre e ora una rivista scientifica internazionale di sicura affidabilità, NEW SCIENTIST, ha deciso di pubblicare il suo intervento. Canavero presenterà la sua tecnica alla Conferenza Annuale della American Academy of Neurological and Orthopedic Surgeons, a Annapolis, Stati Uniti, nel prossimo giugno.
Non sono in grado di discutere i fondamenti e la tecnica di questo metodo, ma credo che sia importante parlarne. E farsi qualche domanda.
Perché non c’entra la storia così profondamente scritta nelle nostre anime di Frankestein, il mostro creato cucendo pezzi di cadaveri da Mary Shelley nel suo romanzo del 1817. C’entra,invece, la follia della speranza.
La speranza è la speranza. E la follia è la follia.
Se un malato tetraplegico, immobilizzato dentro il suo corpo come una farfalla dentro la crisalide spera di poter tornare a camminare, a usare le braccia, le mani, il suo corpo come suo, ha ogni diritto di sperare.
E la scienza potrà arrivare a dare esiti concreti alla sua speranza: con studi sempre più avanzati.
Ma pensare che il malato prigioniero di un corpo che non può muovere possa tornare a muoversi cambiando il suo corpo, facendosi attaccare la sua testa al corpo di un cadavere, è secondo me una idea radicale e radicalmente folle.
Ammesso che la tecnica del Professor Canavero sia efficace, che vita sarebbe quella di chi cammina con il corpo di un altro? Noi tendiamo a pensare ai trapianti come a un “ricambio di pezzi” . ma così non è. O non è solo “un cambio pezzi”,un trapianto. Nel mio talk show “Linee d’ombra” su Rete Quattro, ho fatto venire a raccontarsi nella puntata dedicata ai Trapianti la mamma di Marta Russo, della studentessa uccisa da un colpo di pistola mentre camminava nei viali della sua Università e Domenica Virzì , la signora che aveva ricevuto il suo cuore.
La trapiantata diceva che aveva esperienze e ricordi mai avuti prima, che quel cuore che le batteva in petto la vita ,lei lo sentiva ancora come il cuore di Marta Russo .
Davvero si può pensare che la testa di una persona si attacchi al corpo di un cadavere COME SE indossasse un vestito nuovo?
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