Una grande Famiglia su Rai Uno: perché ci piace?
La storia della Grande Famiglia
Rengoni e della matriarca Stefania Sandrelli , Eleonora , alla terza serie, continua a fare milioni di ascolto su Rai Uno.E’ una bella storia, nel senso che è costruita come si deve, con molti personaggi (i figli sono cinque e ciascuno ha parecchi problemi e molte diverse frequentazioni), ciascuno dei quali apre direzioni di racconto che si ramificano dall’albero della mainstream story: riuscirà Eleonora a far accettare dai figli legittimi ,la figlia illegittima ,tornata dentro la sua vita a cinquanta anni, completa di nipotine adolescenti e terribili?
E’ una storia che parla di ricchi.
I ricchi, che tutti disprezzano perché così bisogna fare,per essere politicamente corretti, sono poi invece oggetto del massimo dei desideri. perché a parecchia gente, piangere dentro una Ferrari pare sempre molto triste,ma meno che piangere in mutande al freddo sotto un ponte.
“Una grande famiglia” è riuscita a far quadrare il cerchio. Parla di ricchi, mostra le loro magnifiche case (però con il tinello uguale al nostro), le loro belle macchine, i loro bei vestiti (ma c’è anche il figlio che fa l’operaio e si innamora della caporeparto ). ma racconta i loro disastri. Truffe, menzogne, paure, dolori, morti, incidenti, fughe, intrallazzi, intrighi.
Insomma, gli Autori hanno letto… Metastasio.
Un antiquato poeta del Settecento, che studiavamo al liceo come esponente di un movimento detto “L’Arcadia” che ,solo a dirlo, generava in noi un sussulto di noia assoluta tendente alla disperazione di doverlo studiare.
Ma poi… quante cose si capiscono, as time goes by!
Sapete cosa scrive Metastasio in una strofetta della sue?
“Se a ciascun l’interno affanno si vedesse in fronte scritto, quanti mai che invidia fanno, ci farebbero pietà”.
E così, eccoci tutti contenti.
Noi che ricchi non siamo, ci stipiamo davanti a Rai Uno e ci consoliamo con i guai dei ricchi.
Che, appunto, piangono anche loro.
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